Ogni anno, Hollywood si prepara per una delle notti più glamour e prestigiose del mondo del cinema: parliamo della Notte degli Oscar. Questo evento atteso con trepidazione non solo dai membri dell’industria cinematografica, ma anche dagli appassionati di film in tutto il mondo, celebra l'eccellenza nel campo della produzione cinematografica e offre un'opportunità unica per onorare il talento e l'arte che cattura le nostre emozioni e alimenta la nostra immaginazione.
Per quest’occasione, mi sono “presa la responsabilità” di candidare i migliori film per quelli che sono alcuni dei valori su cui si fonda Lebubè e per quelle che sono alcune delle tematiche che abbiamo trattato quest’anno in vari articoli sul Lebublog.
Indice dei Contenuti
Miglior Film contro gli Standard di Bellezza Tradizionali
Miglior Film contro la Mascolinità Tossica
Miglior Film di Lotta contro il Cancro
Miglior Film contro l’Ageismo e Stereotipi sull’Età
Miglior Film “Pro Benessere Psicofisico”
Miglior Film di Accettazione delle Disabilità e contro l’Abilismo
Miglior Film contro il Razzismo
In Breve
Attraverso la Notte degli Oscar ognuno di noi può addentrarsi in un “dantesco” viaggio nel mondo del cinema, passando da un genere all’altro, da un film all’altro, con storie che, reali o frutto della fantasia, celano tematiche socio-culturali e valori fondamentali.
Valori che contribuirebbero a smuovere gli animi più freddi e cinici, a riflettere sulle nostre azioni, le nostre parole e le nostre vite, a crescere per diventare persone più empatiche, accoglienti e sensibili e dare vita ad un mondo migliore.
Miglior Film contro gli Standard di Bellezza Tradizionali
I film che lottano contro gli standard di bellezza tradizionali spesso si concentrano su una varietà di temi e approcci narrativi per sfidare le norme culturali preesistenti e promuovere una rappresentazione più inclusiva della bellezza. Questi film affrontano solitamente argomenti come l'autostima, la diversità corporea, la percezione della propria immagine, l'accettazione di sé e l'importanza della bellezza interiore rispetto all'aspetto esteriore. Possono anche evidenziare le pressioni sociali e mediatiche che contribuiscono a perpetuare standard di bellezza irrealistici e dannosi. Mediante personaggi diversificati e storie empatiche, in cui chiunque possa identificarsi, tali film mirano a ispirare una riflessione critica sul concetto stesso di bellezza e a promuovere un'immagine più autentica e inclusiva, sdoganando la tradizionale idea di "bellə", "attraente" e “perfettə” (mi raccomando, non perderti il nostro articolo per urlare un fortissimo stop agli standard di bellezza tradizionali).
Wonder
"Wonder" è un film del 2017, diretto da Stephen Chbosky e basato sull’omonimo romanzo di R.J. Palacio, che racconta la storia di August Pullman, un bambino di dieci anni affetto da una malformazione cranio-facciale, per la quale ha subito numerose operazioni chirurgiche. August, chiamato "Auggie", decide di affrontare la scuola elementare per la prima volta, dopo aver ricevuto istruzione a casa, impartita dalla mamma (interpretata da una magnifica Julia Roberts). Il film esplora le sfide emotive e sociali che Auggie deve affrontare mentre cerca di adattarsi alla nuova scuola e di essere accettato dai suoi compagni di classe, che spesso si trasformano in piccoli bulli, maleducati e pieni di pregiudizi. La narrazione si estende anche alle vite dei membri della famiglia di Auggie e di alcuni dei suoi amici, come la sorella Via e il migliore amico Jack. Nel corso del film, Auggie e gli altri personaggi imparano importanti lezioni di empatia, tolleranza e accettazione delle differenze, mentre affrontano le sfide della crescita e della ricerca dell'identità personale. Tratto dalla storia vera di Nathaniel Newman (ABC News, 2019), "Wonder" celebra la bellezza della diversità umana e il potere della gentilezza, ispirando gli spettatori a guardare al di là delle apparenze esteriori e a trovare la bellezza interiore in ognuno di noi.
Miglior Film contro la Mascolinità Tossica
I film sulla mascolinità tossica sono opere cinematografiche che esplorano i comportamenti e gli atteggiamenti che riflettono una concezione distorta e dannosa della mascolinità. Questi film tendono a mettere in luce i modelli culturali e sociali che promuovono ideali di virilità basati sulla dominanza, l'aggressività, la repressione emotiva e la misoginia. Essi esplorano le conseguenze negative di tali comportamenti sugli uomini stessi, sulle relazioni interpersonali e sulla società nel suo complesso. Inoltre, spesso cercano di smantellare i miti e le aspettative dannose associate alla mascolinità tradizionale, promuovendo una visione più aperta, empatica e inclusiva del concetto di essere uomini.
Questi film possono variare notevolmente: alcuni si concentrano su storie personali di uomini che lottano tra la loro persona e una mascolinità socialmente accettata seppur tossica; altri toccano anche tematiche più ampie come il patriarcato, la violenza domestica o la sessualità (per approfondire la tematica sulla mascolinità tossica, clicca qui).
Fight Club
"Fight Club" è un film del 1999, diretto da David Fincher, che affronta il tema della mascolinità tossica in modo audace e provocatorio.
Il film segue il protagonista senza nome, interpretato da Edward Norton: un uomo insoddisfatto e alienato che soffre di insonnia e cerca disperatamente di trovare la propria identità e di dare un significato alla sua vita. Per caso, incontra Tyler Durden (Brad Pitt), un uomo carismatico e ribelle che lo porta a conoscere un mondo di anarchia, violenza e autodistruzione attraverso la creazione di un "Fight Club", un'organizzazione segreta in cui gli uomini combattono tra loro per provare la loro mascolinità.
Attraverso il "Fight Club", il protagonista trova un senso di appartenenza e di potere, ma, allo stesso tempo, diventa sempre più coinvolto in atti di violenza estrema e autolesionista. Il personaggio di Tyler incarna l'idealizzazione della mascolinità tossica, promuovendo l'idea che il vero uomo debba essere privo di emozioni, insensibile al dolore e in grado di dominare gli altri attraverso la forza fisica e il controllo.
Il film mette in discussione i concetti tradizionali di mascolinità e di identità maschile, mostrando come la società moderna spesso incoraggi la conformità a stereotipi dannosi e autodistruttivi. Attraverso la narrazione distorta e surreale del film, "Fight Club" esplora le conseguenze della mascolinità tossica sulla psiche degli uomini e sulla società nel suo complesso, offrendo una riflessione provocatoria e disturbante sulle sfide e le contraddizioni dell'essere uomo nella società moderna.
Miglior Film di Lotta contro il Cancro
I film che trattano la lotta contro il cancro spesso offrono uno “scatto fotografico” emozionante e toccante delle sfide fisiche, emotive e psicologiche affrontate dai pazienti affetti da questa malattia, così come delle loro famiglie e delle loro amicizie. Questi film possono sia essere basati su storie vere sia frutto di finzione, ma l'obiettivo principale è quello di sensibilizzare sul cancro, esplorare il suo impatto sulla vita delle persone coinvolte, condividere difficili esperienze di vita in cui, purtroppo, chiunque si potrebbe trovare, ispirare messaggi di forza, coraggio, speranza e resilienza.
I film sulla lotta contro il cancro possono affrontare una vasta gamma di tematiche, tra cui il trauma, la perdita, la sopravvivenza, l'importanza del sostegno sociale e l'ottimismo. Alcuni si concentrano principalmente sulla battaglia fisica contro la malattia, mostrando i trattamenti, gli effetti collaterali e le difficoltà quotidiane dei pazienti. Altri, invece, mettono in evidenza l'aspetto emotivo e spirituale della lotta contro il cancro, analizzando le relazioni interpersonali, i cambiamenti di prospettiva e il processo di accettazione.
Nonostante il tema spesso doloroso e drammatico, molti di questi film offrono anche momenti di gioia e umorismo, mostrando la tenacia umana di fronte alle avversità (anche noi di Lebubè abbiamo parlato di uomini coraggiosi e donne guerriere in due sensibilissimi articoli sul cancro al seno e sui tumori a prostata e testicoli).
Colpa delle Stelle
"Colpa delle stelle" è un film del 2014, basato sull'omonimo romanzo di John Green, la cui trama ruota attorno a Hazel Grace Lancaster (interpretata da una toccante Shailene Woodley), una ragazza di sedici anni affetta da cancro ai polmoni che trascorre gran parte del suo tempo leggendo e partecipando a gruppi di supporto per pazienti oncologici. Durante uno di questi incontri, incontra Augustus Waters, un ragazzo affascinante e pieno di vita che ha sconfitto il cancro alle ossa. Hazel e Augustus sviluppano una profonda connessione mentre condividono le loro speranze, paure e passioni. Insieme intraprendono un viaggio in Olanda per incontrare l'autore del libro preferito di Hazel, ma durante il viaggio emergono sfide personali e sanitarie che mettono alla prova il loro amore e la loro forza interiore. Il film esplora temi di amore, perdita, speranza e resilienza mentre Hazel e Augustus affrontano le dure realtà della vita e della malattia. Ispirato alla breve vita di Esther Grace Earl (ABC7 Chicago, 2014) "Colpa delle stelle" è una storia commovente e strappalacrime che celebra la bellezza e il potere dell'amore anche di fronte alle circostanze più difficili.
Miglior Film contro l’Ageismo e Stereotipi sull’Età
I film che lottano contro l’ageismo e gli stereotipi legati all'età spesso sfidano le percezioni culturali preesistenti riguardo all'invecchiamento e dimostrano che la vita e il valore personale non sono limitati dall'età. Questi film possono affrontare una serie di temi, tra cui l'autonomia degli anziani, la ricerca di nuovi scopi nella vita, la vitalità e la sessualità negli anziani, così come l'importanza delle relazioni intergenerazionali, andando così a sfidare gli standard tradizionali dell’anzianità, associata a parole come fragilità, debolezza e passività.
Alcuni film si concentrano sulle storie di persone anziane che cercano di realizzare i propri sogni o di affrontare nuove sfide, dimostrando che l'età non è un ostacolo per perseguire la felicità e il successo. Altri, invece, mettono in evidenza l'importanza di rispettare e valorizzare l'esperienza e la saggezza degli anziani, di combattere la discriminazione basata sull'età e di promuovere l'inclusione sociale (invecchiare è bello e naturale e noi ne parliamo proprio nel nostro fantastico articolo che puoi trovare qui).
Last Vegas
"Last Vegas" è una commedia del 2013, diretta da Jon Turteltaub. Il film segue le vite di quattro anziani, amici di lunga data, interpretati da dei pezzi da 90 della cinematografia mondiale Michael Douglas, Robert De Niro, Morgan Freeman e Kevin Kline. Trascorso del tempo dal loro ultimo incontro, i quattro amici si ritrovano a Las Vegas per festeggiare l'addio al celibato di Billy (Michael Douglas) che sta per sposarsi per la prima volta. Il gruppo si trova immerso in una serie di avventure e situazioni esilaranti mentre cerca di riscoprire il divertimento della gioventù e di affrontare i loro problemi personali e le loro paure legate all'invecchiamento. Durante il loro soggiorno, affrontano vecchi rancori, litigi e rivalità, ma alla fine trovano il modo di rafforzare la loro amicizia e di celebrare la vita insieme. Il film esplora i temi dell’amicizia, della crescita personale, dell’invecchiamento e l'importanza di abbracciare la vita pienamente, indipendentemente dall'età. "Last Vegas" offre risate, emozioni e momenti di riflessione su cosa significhi essere giovani di cuore, indipendentemente dall'età anagrafica.
Miglior Film “Pro Benessere Psicofisico”
I film "pro benessere psicofisico" sono opere cinematografiche che si concentrano sull'importanza del benessere mentale, emotivo e fisico, promuovendo messaggi positivi, di ispirazione e motivazionali per il pubblico. Questi film spesso offrono narrazioni che incoraggiano la resilienza, la ricerca e l’accettazione di sé, la crescita personale e uno stile di vita sano.
In genere, questi film esplorano una varietà di temi correlati al benessere, tra cui la consapevolezza di sé, la gratitudine, la gestione dello stress, il superamento delle avversità, l'importanza delle relazioni interpersonali, l'esercizio fisico e la cura di sé. Possono anche fornire spunti per affrontare problemi di salute mentale come la depressione, l'ansia e lo stress post traumatico.
Spesso i protagonisti di questi film affrontano sfide personali o situazioni difficili e trovano modi positivi per superarle, ispirando gli spettatori a perseguire il proprio benessere e la felicità (non perderti i nostri consigli di self care per puntare al benessere psicofisico).
Mangia, Prega, Ama
"Mangia, prega, ama" è un film del 2010, diretto da Ryan Murphy e basato sull'omonimo romanzo di Elizabeth Gilbert. La storia, autobiografica, segue una donna di nome Elizabeth Gilbert (interpretata da Julia Roberts), che, dopo un difficile divorzio e una “crisi esistenziale”, intraprende un viaggio di ricerca di sé attraverso l'Italia, l'India e l'Indonesia.
In Italia, Elizabeth esplora la gioia della vita e della gastronomia, immergendosi nella cultura culinaria e imparando a godersi i piaceri più semplici e genuini. In India, si unisce a un ashram per praticare lo yoga e la meditazione, cercando di trovare pace interiore e una spiritualità mai sperimentata. Infine, in Indonesia, incontra un guru locale, di cui si innamora, trovando così un equilibrio tra la sua sofferenza passata, la sua serenità presente e la sua speranza futura.
Il viaggio di Elizabeth è un percorso di guarigione e di ricerca di sé, nel quale, identificandosi, chiunque può imparare la fondamentale lezione di amare se stessə, a perdonare il passato e a trovare gioia, serenità ed equilibrio nella vita. Il film celebra il potere della rinascita e dell'autenticità, ispirando gli spettatori a seguire il proprio cuore e a cercare la felicità ovunque essa possa essere trovata.
Miglior Film di Accettazione delle Disabilità e Contro l’Abilismo
I film sull'accettazione delle disabilità e contro l’abilismo e gli stereotipi abilisti sono opere cinematografiche che esplorano le sfide, le esperienze e le vittorie delle persone con disabilità, così come le reazioni della società nei loro confronti. Questi film mirano a promuovere la consapevolezza, l'empatia e l'inclusione, sfidando gli stereotipi e le discriminazioni abiliste associate alle persone con disabilità.
In genere, questi film offrono rappresentazioni realistiche e umane delle vite delle persone con disabilità, mostrando la loro resilienza, la loro determinazione e le loro capacità (molto spesso si parla della capacità di adattamento alla nuova condizione). Possono esplorare una vasta gamma di temi, tra cui la ricerca dell’indipendenza, l'accessibilità, l'uguaglianza, la dignità, la determinazione e l'accettazione delle persone con disabilità.
Alcuni film si concentrano sulle sfide fisiche o cognitive quotidianamente affrontate da persone con disabilità, mostrando il loro adattamento all'ambiente circostante e le strategie per superare autonomamente le barriere abiliste. Altri film affrontano questioni più complesse, come il pregiudizio sociale basato sull’abilismo, la discriminazione sul lavoro, la difficoltà di accesso ai servizi sanitari e l'importanza delle relazioni interpersonali.
Molti di questi film offrono anche un punto di vista positivo e ottimista sulle persone con disabilità, celebrando la loro umanità, la loro tenacia, le loro realizzazioni, le loro passioni e i loro sogni, le loro capacità uniche. Inoltre, possono mettere in evidenza il potenziale umano e la bellezza e la normalizzazione della diversità (per contribuire anche tu ad abbattere le barriere, inizia leggendo il nostro articolo contro gli stereotipi abilisti).
Quasi Amici
"Quasi amici" è un film del 2011, diretto da Olivier Nakache e Éric Toledano. La storia è basata sulla reale amicizia tra Philippe Pozzo di Borgo e il suo caregiver Abdel Sellou (Bright Side).
Il film segue la storia di Philippe, un ricco aristocratico francese, rimasto paralizzato a causa di un incidente in parapendio, e Driss, un giovane immigrato senegalese che si trova in condizioni finanziarie precarie e dal passato turbolento, in balia di droghe e altri reati. Nonostante le differenze sociali e culturali, Philippe assume Driss come suo assistente personale, e la loro relazione si evolve in una profonda amicizia basata sull'umorismo, la sincerità e il rispetto reciproco.
Driss porta gioia e spontaneità nella vita di Philippe, incoraggiandolo a vivere pienamente nonostante la sua disabilità, mentre Philippe offre a Driss stabilità e opportunità di crescita personale. Insieme affrontano le sfide della vita quotidiana e si sostengono a vicenda attraverso i momenti di difficoltà.
Il film esplora i temi della disabilità, dell’empatia, dell’integrazione sociale, dell’amicizia, dell’esserci gli uni per gli altri. "Quasi amici" è un'ode alla diversità e alla forza della connessione umana, che mostra come l'amicizia possa superare ogni barriera.
Miglior Film contro il Razzismo
I film di lotta contro il razzismo affrontano il tema (purtroppo) molto attuale delle disparità razziali e delle ingiustizie sociali, cercando di sensibilizzare, educare e promuovere il cambiamento. Questi film esplorano una varietà di prospettive ed esperienze legate al razzismo, evidenziando le sue radici storiche, le sue manifestazioni contemporanee e le sue conseguenze devastanti.
In genere, questi film mettono in evidenza la discriminazione, la violenza, la segregazione e altre forme di oppressione basate sul colore della pelle, mostrando il loro impatto sugli individui, sulle comunità e sulla società nel suo complesso e soffermandosi sulle implicazioni psicologiche ed emotive, sul modo in cui le persone lo combattono e cercano di creare un cambiamento positivo.
Alcuni film si concentrano su eventi storici significativi, come la schiavitù, la segregazione razziale negli Stati Uniti o l'apartheid in Sudafrica. Altri film affrontano questioni più contemporanee, come il profiling razziale, la brutalità della polizia, la discriminazione sul lavoro o nell'istruzione e le tensioni interrazziali.
Molti di questi film sono basati su storie vere o ispirati a eventi reali, che offrono una testimonianza potente delle esperienze umane e delle lotte contro il razzismo. Essi cercano di far prendere consapevolezza agli spettatori di quanto sia sbagliato credere di godere di un privilegio per una semplice ragione di colore della pelle, di far sì che vengano riconosciute le ingiustizie sistemiche e che ci si impegni attivamente nella lotta per l'uguaglianza e la giustizia sociale (lotta insieme per l’equità e l’eliminazione delle discriminazioni partendo dal nostro articolo per il Black History Month).
12 Anni Schiavo
"12 anni schiavo" è un film del 2013, diretto da Steve McQueen e basato sulle memorie di Solomon Northup, un uomo afroamericano rapito e ridotto in schiavitù per dodici anni prima di riconquistare la libertà (Time, 2013).
La storia segue Solomon Northup, un violinista e carpentiere di Saratoga Springs, New York, che viene ingannato, drogato e venduto come schiavo nel Sud degli Stati Uniti all'inizio del XIX secolo. Solomon viene ribattezzato Platt e viene venduto a diversi padroni, affrontando una serie di abusi fisici e psicologici mentre cerca disperatamente di sopravvivere e mantenere la speranza di ritrovare la libertà.
Durante i suoi dodici anni di schiavitù, Solomon incontra una serie di personaggi, alcuni dei quali compassionevoli, come il carpentiere canadese Bass, e altri crudeli e sadici, come il proprietario di piantagioni Edwin Epps. Nonostante le difficoltà, Solomon mantiene la sua dignità e la sua umanità, tentando di sfruttare ogni opportunità per cercare aiuto e liberazione.
Il film esplora le brutalità e le ingiustizie del sistema schiavista americano, mettendo in evidenza le ferite profonde inflitte dalle istituzioni razziste e dalla violenza sistematica. "12 anni schiavo" è una storia toccante e potente di sopravvivenza, coraggio e resilienza, che celebra il potere della speranza e della resistenza umana anche di fronte alle circostanze più avverse.
La Notte degli Oscar: Dalla Finzione alla Realtà
La Notte degli Oscar rappresenta non solo un momento di celebrazione delle eccellenze nel cinema, ma anche un'opportunità per riflettere sui valori fondamentali che guidano la nostra percezione del mondo. Attraverso film che promuovono la diversità, l'inclusione e la consapevolezza sociale, possiamo guardare al di là degli stereotipi e delle convenzioni, spingendoci a esaminare più da vicino le sfide e le aspirazioni che definiscono l'esperienza umana, oltre che a guardare dentro noi stessi e a esplorare le complessità della nostra identità, delle nostre relazioni e del nostro ruolo nella società. Così, mentre aspettiamo con trepidazione i vincitori degli Oscar, possiamo prendere spunto dalle storie che ci sono state offerte per riflettere sulle nostre stesse vite e sulle possibilità di crescita e trasformazione che si presentano ogni giorno, ispirare cambiamenti positivi, incoraggiare la comprensione reciproca e promuovere un mondo più inclusivo ed empatico.
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